La sessualità nell’età evolutiva
La sessualità esprime una particolare modalità di comunicazione della propria energia erotica (codice erotico), che si manifesta nelle dimensioni: fisica, mentale e spirituale o meglio avendo come medium realizzativo dell’esperienza il corpo, la mente e l’anima. Nel primo caso, si palesa con il piacere (fisico e mentale) sino all’orgasmo; nel secondo con il desiderio, la sensualità, il corteggiamento e la seduzione; sul piano animico si sperimenta l’Amore, quello con l’A maiuscola: una parola che supera il concetto oggettivo del termine, in funzione di un sentimento nel quale la soggettività diviene alleanza, comunicazione, condivisione, comunione, dono, spiritualità.
Se utilizziamo una retta delimitata da due paletti certi (la nascita e la morte) e i parametri dello spazio-tempo per descrivere la coscienza della realtà e le varie fasi dell’esistenza potremmo, esaminando ogni punto, conoscere e rammentare gli eventi di un preciso momento e, nel complesso, lo storico dell’individuo. L’esistenza, quindi, è la risultante della storia personale (esperienze ed emozioni) e deve essere considerata in continua evoluzione: un frammento nell’ordito della Vita.
L’età evolutiva caratterizza il periodo della maturità, ovvero quando l’organismo ha raggiunto il suo pieno sviluppo psico-fisico e l’individuo è consapevole di sé, del ruolo sociale e relazionale e può, quindi, determinare il proprio destino. Tuttavia, considerando le trasformazioni sociali degli ultimi decenni e quella in corso, sorge una domanda: oggi, a quale età si raggiunge? Si tratta di un parametro estremamente variabile e soggettivo, condizionato da numerosi fattori: familiari, culturali, economici, ambientali, politico-economico-religioso e sociali.
Fino agli anni ’60 del secolo scorso, dopo la scuola dell’obbligo, si usciva dall’adolescenza con la maturità: alcuni proseguivano gli studi e per i maschi c’era il servizio militare; la maggior parte dei giovani aveva accesso al mondo del lavoro e, con l’acquisita autonomia, il passo seguente era il matrimonio. La famiglia e le sue tradizioni erano il perno di una società ancora condizionata da fattori culturali e religiosi; la sessualità era un tabù, vissuta nel privato e finalizzata alla procreazione. Per i giovani, la necessità di rendersi autonomi era dovuta a vari fattori: la dipendenza economica e i limiti educativi imposti dai genitori, soprattutto per le ragazze; la necessità di aspirare a un buon posto di lavoro (il cosiddetto posto fisso e sicuro) e di trovare un compagno/a adeguato/a per formare la propria famiglia; il bisogno di libertà e di acquisire i beni materiali che i mercati proponevano sull’onda dello sviluppo economico. Ne sono esempio la diffusione degli elettrodomestici (lavatrice, frigorifero, televisione, ecc) e della motorizzazione di massa: ciclomotori (Ciao e la mitica Vespa), le automobili per la famiglia (la Fiat 500, la 600, la 1100…).
Precocemente adulti, raggiunti gli obbiettivi familiari (figli, casa, lavoro, auto, beni di consumo, viaggi, ecc.), si scivolava verso la senilità con il pensionamento, l’accudimento dei nipoti e con la speranza di mantenere a lungo la salute. Un buon compromesso fra esigenze personali e familiari, un’oculata gestione matrimoniale e familiare, una buona dose di sacrifici – una capacità prettamente femminile -, potevano far sperare in una serena vecchiaia. Con il passare degli anni, anche la sessualità si era adattata, affievolita e non rivestiva più una necessità per la coppia. Le nostre nonne si identificavano con la famiglia; la morale distingueva fra sessualità lecita del matrimonio, ove il piacere non era indispensabile, e una sessualità ludica e trasgressiva, agita spesso al di fuori della coppia (le case di tolleranza furono chiuse nel 1958 dalla legge Merlin; gli amanti, per ambo i sessi erano una consuetudine taciuta, tollerata da un perbenismo ipocrita).
Con la fine degli anni ’60, la rivoluzione culturale e dei costumi hanno man mano cambiato gli obbiettivi e i valori della società: bisogni fugaci e spesso inutili, gestiti dai mercati, hanno sostituito le precedenti certezze; infatti, sono stati messi in discussione e poi frammentati: la famiglia, la coppia, le relazioni, il mondo del lavoro e soprattutto i pilastri identitari del maschile e del femminile.
Negli ultimi anni, i bambini crescono rapidamente per imitazione del mondo degli adulti, ammaliati e condizionati dalla tecnologia informatica, che però li priva del tempo ludico dell’infanzia, dello sport – inteso come attività fisica e gioco di squadra – e del sonno. Stesso discorso per gli adolescenti che, immersi in un flusso continuo di informazioni e di disinformazioni, privati di veri modelli educativi (famiglia, scuola, società) e indirizzati verso obbiettivi spesso irraggiungibili e distruttivi, sviluppano personalità fragili, insicure e intessono relazioni brevi e superficiali.
Solitudine, traumi e conflitti affettivi, assenza di modelli etici ed educativi di riferimento, mancata realizzazione del sé causano facilmente ansia, depressione, appagamento di futili bisogni, depersonalizzazione a favore di un appiattimento culturale di massa, apatia, varie dipendenze (alcool, droga, cibo, sesso, gioco, web, pornografia, ecc.), bullismo, comportamenti pericolosi e tentativi anticonservativi. La sessualità è spesso agita con superficialità, ignoranza e incoscienza, come una pulsione da soddisfare e un bisogno da appagare: emblema di emancipazione, libertà e trasgressione.
Per tali motivi, in una società nella quale imperversa il disfacimento della famiglia, della coppia tradizionale e senza modelli educativi adeguati, la maturità si raggiunge sempre più tardivamente. Per i giovani adulti, l’acquisizione di un titolo di studio, che non prepara e non garantisce l’ingresso nel mondo del lavoro e la crisi economica ritardano l’abbandono del tetto familiare. Oggi, i cosiddetti “bamboccioni” sono i trenta-quarantenni che rimangono in famiglia per vari motivi: economico (mancanza o perdita di un lavoro che garantisca l’indipendenza; il mantenimento di un certo agio sociale, ottimizzando le poche risorse disponibili); i benefici pratici dell’accudimento protratto (poter usufruire di: lavo, stiro, cibo pronto, bollette pagate, ecc.); scarsa propensione alla vita di coppia e al matrimonio, e/o più frequentemente, il ritorno forzato per il disfacimento degli stessi; mancata realizzazione e tardivo ingresso nel modo del lavoro, rispetto anche alla tipologia del ciclo di studi.
Si diventa, dunque, adulti, compagni, genitori in un’età, dove al pari, i nostri padri erano già nonni, senza però l’esperienza necessaria ad affrontare l’età adulta e senile. Grazie ai progressi della scienza e della tecnica si vive più a lungo e in modo più confortevole, tuttavia sono peggiorate le relazioni personali, sociali e, causa di un’economia e di politiche volte al profitto e allo sfruttamento indiscriminato delle risorse, sono gravemente inquinati e compromessi tutti gli ecosistemi del Pianeta; un processo degenerativo che si è ormai diffuso e ha assuefatto molte coscienze, dopo aver creato un generale ottundimento.
Per entrambi i sessi, la fascia di età compresa fra gli anni 50 e gli anta seguenti, comporta, pur con un’ampia variabilità soggettiva, modificazioni biologiche, psicologiche, relazionali e sociali. La senescenza (parole chiave: climaterio, menopausa; andropausa; età senile) si manifesta con modificazioni involutive dell’organismo, più precoci ed evidenti per la donna, più diluite nel tempo per l’uomo, causati da fattori neuro-endocrino-vascolari; inoltre, bisogna tener conto delle abitudini quotidiane, dei vissuti e delle relazioni che hanno segnato il percorso dell’esistenza.
Nella donna, specie nell’età fertile, gli ormoni sessuali garantiscono il benessere psico-fisico, con un rimodellamento continuo della mente e del corpo, tali da acquisire e conservare la peculiarità femminile e sessuale, anche con l’aiuto di presidi estetici e medico-chirurgici. La carenza ormonale può causare, con espressività e gradualità soggettiva, disturbi neurovegetativi, ansia, depressione, insonnia, deficit di memoria, atrofia della cute e delle mucose; a questi si possono sommare una minore efficienza fisica per malattie invalidanti, osteoporosi, incontinenza urinaria e gli effetti logoranti delle cattive abitudini di vita (alcool, tabacco, farmaci, cibo, vita sedentaria, psicofarmaci, ecc.). Per quanto riguarda la sessualità si possono manifestare: deficit della lubrificazione vaginale, perdita di elasticità, riduzione della sensibilità e della contrattilità degli organi interni, veloce decongestione con riduzione dell’eccitazione e del piacere e, spesso, anorgasmia coitale, dispareunia e calo del desiderio. Su questo aspetto, interferiscono l’aspetto educativo, psicologico e relazionale. Sono altresì determinanti il progetto di vita, nel senso degli obbiettivi conseguiti e, soprattutto, gli affetti.
Anche per l’uomo, l’andropausa è caratterizzata dalla diminuzione del testosterone, dalla riduzione della fertilità (a partire dai 24, 2% l’anno) e della potenza sessuale (deficit erettivo, aumento del periodo refrattario, patologia prostatica) e dalle problematiche legate alle cattive abitudini di vita.
Dal punto di vista sociale e relazionale, gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da molti cambiamenti: sono mutati i parametri identitari femminili (erotismo, sensualità, senso estetico, sessualità disgiunta dalla procreazione, prestigio sociale, capacità di produrre reddito, la scelta del partner sessuale e procreativo); il maschio ha perso il suo ruolo dominante; sono mutate la famiglia e la coppia tradizionale, con la costituzione di nuove forme di relazione e di convivenza; la siglitudine (individuata e sostenuta dai mercati come nuova forma di profitto) è ormai una scelta di vita; la coppia (allargata, con o senza prole o di entrambi) è spesso gestita in modo autonomo: ognuno a casa propria e a giorni stabiliti dal giudice o condivisi in base alle esigenze lavorative e delle nuove coppie di fatto.
Comunque, dopo i cinquant’anni, si comincia a percepire il trascorrere della vita: è il tempo della consapevolezza e dei bilanci. Tuttavia, se gli adolescenti si comportano con superficialità e spesso con “analfabetismo erotico”, l’adulto, grazie al fatto dell’aumento dell’aspettativa di vita, ha voglia di rimettersi in gioco e di sperimentare; in tal modo il corteggiamento esalta la capacità di seduzione e fare l’amore può divenire gioco e creatività, con qualche pennellata di trasgressione. Nella coppia e non solo fuori da essa, la voglia di provare nuove sensazioni, donerà maggior consapevolezza alla sessualità, poiché la maturità sessuale è frutto anche dell’esperienza.
Le nostre over 50, grazie allo sport, all’alimentazione, alla cosmesi, al fitness, alla chirurgia plastica sono sempre più giovani e desiderabili; inoltre possiedono un bagaglio erotico più ricco e maggior desiderio di sperimentare. Per tale motivi, cercano un partner che sappia coniugare passione e tenerezza, gestire il piacere senza ansia e che assecondi le loro esigenze e fantasie erotiche.
I coetanei maschi sono disorientati e non riescono a stare al passo con l’emancipazione femminile: alcuni mantengono, con il ruolo sociale e l’agiatezza economica, potere di seduzione indipendentemente dall’aspetto fisico – anche se sono sempre più attratti dal mondo salutista, dal mantenere il corpo in efficienza, ricorrendo a qualche aiutino chirurgico e farmacologico -; altri separati o con una donna più giovane, riscoprono la vocazione per la paternità. La maggior parte si rivelano amanti distratti e routinari, manifestano calo del desiderio con troppa attenzione alla funzione erettile, alla prestazione o sono dediti alla sessualità virtuale vista o agita per mezzo del web; alcuni si stordiscono con le dipendenze che distolgono, ma non appagano.
Poiché la menopausa e la sessualità non sono solo un fattore biologico, ma soprattutto un fenomeno sociale, nelle culture ove la menopausa è considerata una fase naturale e positiva dell’esistenza, la sintomatologia è scarsa e limitata all’aspetto fisico. Nella nostra società, fortemente condizionata dai modelli imposti dai media, la sessualità corporea dell’adulto-anziano è ancora inficiata da pregiudizi e relegata allo stretto personale. Sentirsi emarginati perché non più attraenti apre le porte alla solitudine e alla depressione, soprattutto per le donne che vivono la perdita della gioventù e della fertilità come perdita di potere, di possibilità e di riconoscimento.
Per mantenere a lungo l’efficienza sessuale, oltre ai presidi farmacologici allopatici (il famoso aiutino per i maschi, la pillola rosa per le femmine, gli integratori, ecc.), ai coadiuvanti erotici (creme, giochi, sex-toys), ai presidi delle medicine non convenzionali (fitoterapici e omeopatici) per mantenere la salute e la funzione sessuale necessitano l’accettazione del sé e dell’altro, la regolarità e la qualità dei rapporti e la stabilità della relazione. Non solo, dunque, una sessualità trasgressiva agita fuori dalla coppia come ormai siamo abituati a pensare, convinti dall’offerta e dai report di indagini sociologiche diffuse, guarda caso, dai siti specializzati (porno, di scambisti, dai mercati del sesso) e da alcuni opinionisti, ma gli stessi risultati si possono ottenere nella coppia originaria e/o consolidata con un pizzico di fantasia, trasgressione, condivisione, adattando la sessualità ai bisogni di entrambi e alle possibilità dell’età. Recuperando i vissuti e mobilizzando nuove risorse si può mantenere una soddisfacente attività sessuale per tutta l’esistenza.
L’approccio terapeutico deve essere dinamico e personalizzato: presidi medico-chirurgico-estetici a seconda delle specifiche disfunzioni e patologie; educativo circa la sessualità, l’affettività e la relazione; con la psicoterapia e l’ipnosi nel caso di traumi, conflitti, sofferenze ed emozioni rimosse; le medicine non convenzionali per ristabilire l’equilibrio energetico oltre che psicofisico.
Tuttavia, la sessualità, non è solo un fattore biologico da curare, una prestazione da ristabilire ed esaltare; poiché con l’Amore rappresenta l’eterno background dell’esistenza, elemento fondamentale di ogni relazione e filo conduttore del nostro divenire. Nella coppia di lungo corso, il recupero dei vissuti, la mobilizzazione di nuove risorse, la condivisione ludica della sessualità contribuiranno a mantenere e ad armonizzare le dinamiche di relazione, esprimendo una più ricca e consapevole sessualità.
Che dire infine dei sentimenti: ci si innamora a ogni età e spesso si cerca ancora il compagno ideale con cui condividere il futuro. Nella coppia adulta e senile prevalgono i sentimenti di stima, amicizia, fiducia, attenzione all’altro, disponibilità all’ascolto e alla condivisione. L’Amore è la vera energia dell’esistenza: un sentimento cresciuto fra innamoramenti e passioni, che nel tempo hanno sconvolto il cuore e la mente, e che nella maturità si rivela nella sua natura di legge universale. Legge che è alla base dell’Erotismo dell’Anima, poiché l’Amore è la vera trasgressione.
Roberto Varrasi
Centro di Medicina Integrata e Ginecologia Sistemica